Da Bologna e Bruxelles: giovani sindacalisti a confronto sul tema della comunicazione

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Nelle scorse settimane si è svolto a Bruxelles il corso “Public communication for trade unionists within the european context” organizzato da ETUI, l’ente europeo che dal 2005 si occupa di ricerca e formazione della Confederazione europea dei sindacati.

Bruxelles

Dedicato in particolare ai giovani sindacalisti di tutta Europa, il corso, che si è svolto interamente in lingua inglese, mira ad insegnare e migliorare linguaggio verbale e non verbale per gestire al meglio discorsi in pubblico, conferenze o interviste da parte dei media.

Il programma, suddiviso in tre giornate, ha combinato nozioni di teoria della comunicazione con esercitazioni pratiche in modo da dare la possibilità a tutti i partecipanti di esercitarsi ed acquisire al meglio i mezzi essenziali per avere maggiore professionalità e sicurezza nel trattare i temi più importanti per il sindacato.

Personalmente ho trovato molto interessante il modo stesso in cui il corso è stato strutturato, un gruppo di quattordici persone sedute tutte in cerchio e poste strettamente a contatto l’una con l’altra in modo da stabilire subito una connessione ed un’armonia che hanno favorito la socializzazione e l’interazione. Bella anche la scelta di lasciare spazio ad ognuno di esporre sé stesso non solo al confronto con gli altri a livello di tematiche e problematiche legate alla situazione politica e sindacale della propria nazione di riferimento, ma anche alle tecniche di esposizione degli altri che spingono ad una riflessione sui propri punti di forza e di debolezza.

Questo confronto costante aiuta a migliorare l’esposizione, e quindi la performance, e a superare le proprie insicurezze in modo da rendere la comunicazione con il proprio pubblico più chiara, più fluente e anche più convincente. Devo dire quindi che ho trovato l’approccio alla materia assolutamente non banale e dinamico abbastanza da tenere l’attenzione e la concentrazione alte, senza risultare noioso.

Non da meno è l’apporto umano che questo tipo di esperienze portano: il poter conoscere gente proveniente da posti e da contesti diversi dal proprio dà la possibilità di aprire di più le nostre menti, ci insegna a conoscere gli altri e ci aiuta a comprendere maggiormente le molteplici diversità che ci circondano.

Credo sia stata un’esperienza di crescita stimolante attraverso la quale migliorare capacità e abilità comunicative utili a rappresentare e dare più visibilità ai diritti di tutti i lavoratori in un contesto internazionale.

Christiana Lamarca

Fiom-Cgil Bologna

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